TECLA_creazioni in corso

 

TECLA_creazioni in corso sono serate destinate alla presentazione di
lavori in corso d’opera.
L’obiettivo è offrire agli artisti la possibilità di un confronto diretto sui propri
progetti e lavori, e, allo stesso tempo, consentire a un pubblico non stretta-
mente specializzato di avvicinarsi alle proposte performative.
Le performance, tutte work in progress, saranno ospitate all’interno di serate
accompagnate da un aperitivo a cura di LeCittàSottili e saranno seguite da un
momento di scambio con il pubblico.

Chi è invitato a partecipare
L’iniziativa è rivolta a singoli o gruppi di attori, danzatori, performer impegnati
nella creazione di un progetto di ricerca personale, che abbiano l’esigenza di
proporre in forma di work in progress il loro lavoro per una condivisione con il
pubblico.

Come partecipare
Inviare il progetto, la relativa scheda tecnica e altro materiale utile a descriverne la natura e la poetica (fotografie, video/registrazioni di prove, etc.) all’indirizzo: lecittasottili@decimopianeta.com

LeCittà Sottili metteranno a disposizione degli artisti

-spazio scenico con pavimento in legno di misura adattabile (massimo120 mq)
e un camerino;
-supporto tecnico per luci e audio il giorno della performance, da definirsi nei
tempi;
-sostegno e promozione dell’iniziativa attraverso i nostri canali;
-cena.

Dove
Le serate si terranno presso il C.S.A. Baraonda, via Pacinotti 13, Segrate.

Chi arriva a Tecla, poco vede della città, dietro gli steccati di tavole,
i ripari di tela di sacco, le impalcature, le armature metalliche,
i ponti di legno sospesi a funi o sostenuti da cavalletti, le scale a pioli, i tralicci.
Alla domanda: – Perché la costruzione di Tecla continua cosí a lungo?
– gli abitanti senza smettere d’issare secchi, di calare fili a piombo, di muovere in su e giù lunghi pennelli.
– Perché non cominci la distruzione, – rispondono.
E richiesti se temono che appena tolte le impalcature la città cominci a sgretolarsi e a andare in pezzi,
soggiungono in fretta, sottovoce: – Non soltanto la città. Se, insoddisfatto delle risposte,
qualcuno applica l’occhio alla fessura d’una staccionata, vede gru che tirano su altre gru,
incastellature che rivestono altre incastellature, travi che puntellano altre travi.
– Che senso ha il vostro costruire? – domanda. – Qual è il fine d’una città in costruzione se non una città?
Dov’è il piano che seguite, il progetto? – Te lo mostreremo appena terminata la giornata;
ora non possiamo interrompere, – rispondono. Il lavoro cessa al tramonto. Scende la notte sul cantiere.
È una notte stellata. – Ecco il progetto, – dicono.

(Le Città Invisibili – Italo Calvino)

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